Accessibilità e velocità, sono questi i due parametri più importanti nelle interazioni digitali tramite app. Sono due miliardi gli utenti attivi su Whatsapp oggi e proprio accessibilità e rapidità di interazione (oseremo dire istantaneità) hanno permesso alla nota applicazione di messaggistica istantanea per mobile (utilizzabile perché anche sul pc), di diventare la numero uno al mondo, seguita da poche altre, seguita da Telegram e Messenger di Facebook.

Il parametro dell’accessibilità risponde all’idea, secondo cui, la tecnologia digitale deve essere semplice. Come poter dar torto a coloro che ritengono che la semplicità è il fondamento numero uno della progettazione di un’applicazione? Poche funzioni, ben strutturate e chiare sono alla base della riuscita di una qualsiasi app che miri a spopolare sul mercato.

Le applicazioni sono ormai parte integrante della nostra vita quotidiana e grazie ad esse possiamo svolgere un’innumerevole mole di azioni, sia per lavoro che per svago, che per la gestione della casa e degli impegni. Possiamo tramite app, ormai anche pagare utenze come la luce e il gas, restando sempre aggiornati sui costi o ancora stipulare un’assicurazione per un viaggio e avere assistenza diretta, senza nemmeno dover passare da un call center.

Insomma, le parole d’ordine sono sveltire, rendere più semplice la vita quotidiana per tutti ed interconnettere cose e persone. Questi gli obiettivi principali dello sviluppo delle applicazioni per mobile.

Fra tutte, le app più utilizzate, per le quali non riusciamo più a farne a meno, sono sicuramente quelle dedicate allo svago e all’intrattenimento online, cioè le app di giochi, in particolare quelle dedicate alle slot machine e ai giochi rompicapo come il famoso “Candy Crush Saga”. Sul podio troviamo anche le app dedicate all’ di interazione, nelle quali annoveriamo ovviamente anche i social network. Si stima infatti che nel 2022, l’83,6% degli italiani, accede almeno ad una volta alla settimana a quest’app e ad oggi, grazie alla funzione di “Community”, Whatsapp è molto più accostabile ad un social network.

Questa applicazione, si è arricchita di funzioni sempre nuove nel tempo, funzioni che la stanno rendendo molto più simile ad un social che non ad una app di messaggistica. Ad esempio, sono stati da poco introdotte le funzioni “Canali” e “Sondaggi”. La prima permette di seguire delle community e inviare messaggi, cosiddetti, “broadcast”, cioè da uno a molti, potendo così dialogare con un grande numero di persone contemporaneamente (funzione analoga a quella già usata dall’antagonista russo, “Telegram”).

I sondaggi invece, esattamente come quanto già avviene su Instagram, permettono di fare una domanda e condividerla con una o più persone.

Il punto di forza di Whatsapp sono poi sicuramente le funzioni di “voice-over” ossia l’invio di audio anche parecchio lunghi. Completano poi, l’invio di gif animate e possibilità di creazione di queste e gli stati condivisibili con tutti o solo con i nostri contatti. Insomma, parliamo di un’app completa che verte sulla comunicazione a 360 gradi, sia per aziende che per privati.

Le interazioni e la comunicazione digitale viene utilizzata oggi anche come strumento di business dalle aziende di tutto il mondo, soprattutto per la fidelizzazione del cliente ed il customer care.

I canali principali sono sempre, sicuramente, Whatsapp, con la funzione “Whatsapp Business” che permette di integrare la comunicazione con gli strumenti di gestione aziendali e ancora, Messenger, la chat di Facebook (ora “Meta”).

Il futuro delle interazione digitali

Sicuramente abbiamo assistito ad un boom di chat di ogni sorta e la nascita di tantissime app, anche minori, che permettono agli utenti di comunicare virtualmente. Il futuro delle interazioni però, prevede ancora un ulteriore “salto” e verterà sull’utilizzo massivo di Chatbot o assistenti virtuali per la comunicazione, già utilizzati da alcuni colossi del commercio e delle telecomunicazioni come Vodafone Italia.

Ma cosa comporta l’utilizzo della tecnologia come medium tra le persone?

Innanzitutto, il primo focus per uno spunto di riflessione è quello dell’eliminazione definitiva o quasi del contatto umano. I call center, per esempio, saranno totalmente rimpiazzati nell’80% dei casi da assistenti virtuali che con l’ausilio dell’intelligenza artificiale e più in particolare del Machine Learning, saranno perfetti interlocutori intelligenti.

Vi è poi, oltre il discorso pragmatico anche quello etico basato sullo stesso punto: eliminazione di posti di lavoro in favore di un’automazione digitale. Restiamo però convinti che per molte problematiche resterà comunque necessario il contatto umano.

Vi è poi ancora un ulteriore novità alquanto “futuristica” prevista per le interazioni digitali: stiamo parlando delle chat sul Metaverso (o sui Metaversi), ossia chat alle quali parteciperemo fisicamente, ma con il nostro avatar virtuale. In questa direzione sembra voler andate anche Microsoft che con la sua piattaforma di comunicazione streaming più famosa, “Teams” ha già auspicato la sua presenza sul Metaverso per mettere le aziende in condizioni di poter partecipare a riunioni di gruppo con i propri dipendenti nei mondi virtuali.